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Associazione Nazionale Ex Internati 
nei Lager nazisti
– Volontari della Libertà –
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“Parlare dei lager perché le loro porte siano chiuse per sempre, perché non vi siano più reticolati nel mondo, parlare perché i morti non possono parlare e solo i sopravvissuti possono farlo anche per loro”

Essendo stato deportato nei lager ed avendo rifiutato la liberazione per non servire l’invasore tedesco e la repubblica sociale durante la resistenza, è autorizzato a fregiarsi. Ai sensi della Legge 1-12-1977 n.907, del distintivo d’onore per i patrioti VOLONTARI DELLA LIBERTÀ, istituito con decreto luogotenenziale n.350 del 3-5-1945 (Motivazione del distintivo di Volontario della Libertà concesso agli Internati Militari Italiani).

 

 

“La storia del nostro Paese, che voi avete contribuito a tracciare per conto vostro, è la medesima: è un solco di onore e di dignità. Ma occorre che non sia dimenticata”

                                                                                                Ferruccio Parri

ULTIME NEWS !!!

ANEI sezione di Catania Avviso Pubblico per l’assegnazione di borse di studio

La Sezione ANEI di Catania ha emanato un Avviso Pubblico per l’assegnazione di borse di studio inerenti alla ricerca storica sui militari dei Comuni di Randazzo e Castiglione di Sicilia (Catania) che, dopo l’8 settembre 1943, furono internati in Germania, o in territori controllati dal Terzo Reich, ad opera delle autorità naziste o fasciste per il rifiuto di collaborare ad esse opposto, e alla ricostruzione delle loro biografie.

Il bando prevede l’assegnazione di borse di studio e ricerca, di importo variabile a seconda che trattasi di saggi monografici o tesi di dottorato di ricerca (€ 2.000,00); tesi di laurea magistrale, saggio o articolo pubblicato su riviste sottoposte a sistema di referaggio o di peer review (€ 1.500,00); tesi di laurea triennale (fino a € 1.000,00).

Il termine di consegna degli elaborati è fissato al 31 ottobre 2024. Il bando completo è consultabile sul sito www.anei.it dove è possibile scaricare anche il modello della Domanda di partecipazione.

Per informazioni è possibile scrivere a [email protected].

Il Presidente

(Domenico Palermo)

IL 6 GIUGNO 1944

Nei Lager i militari italiani, grazie alle radio clandestine, di cui la più famosa fu «radio Caterina», furono informati prima dei tedeschi della liberazione di Roma e dello sbarco alleato in Normandia

Il 6 giugno 1944, nel campo di Sandbostel gli italiani internati, informati dalle radio clandestine dello sbarco in Normandia, riempiono di barchette di carta la grande pozza d’acqua che loro chiamavano “il laghetto”, ma i tedeschi, all’oscuro dell’accaduto, non capiscono.
V. Emanuele Giuntella, internato romano a Sandbostel, ci fa un emozionante racconto della liberazione di Roma, avvenuta due giorni prima. Quando da una radio clandestina si seppe che Roma non era più dei tedeschi, gli internati romani si trovarono sul piazzale dell’appello ad abbracciarsi e la gioia li spinse a cantare “L’inno a Roma”, un canto insolito in quella situazione, ma che bene esprimeva la loro allegrezza. «Sole che sorgi libero e giocondo, sul colle nostro i tuoi cavalli doma; tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggior di Roma».
Era un canto di cui il fascismo si era appropriato per esprimere attraverso quei versi di ascendenza oraziana e la musica di Giacomo Puccini i suoi anacronistici miti imperiali, «ma quel pomeriggio – dice V. Emanuele Giuntella – il sole anche per noi non poteva mirare nessuna cosa al mondo più bella della nostra Roma, liberata dal tallone di ferro per essere restituita alla sua missione civile e religiosa».

 

 

COMUNICATO 20/07/2024


Il 20 luglio 1944 a Rastenburg, nel quartier generale di Hitler, subito dopo l’attentato subito dal Führer, si tenne il secondo incontro tra Mussolini e Hitler per decidere la sorte dei militari italiani internati in Germania. Fu decisa la «civilizzazione», cioè il secondo cambiamento di status dei militari italiani: ora da militari internati a «lavoratori civili», prima da prigionieri di guerra a Internati Militari Italiani (IMI).

Il nuovo cambiamento era subordinato alla dichiarazione di disponibilità a lavorare per il Reich fino alla fine della guerra e, poiché nella stragrande maggioranza vi fu un nuovo NO da parte degli IMI, furono trasformati d’ufficio il 4 settembre senza più l’obbligo della firma della dichiarazione impegnativa. Per gli ufficiali il cambiamento venne sancito il 31 gennaio 1945, poi revocato da Himmler il 16 marzo. Questa nuova modifica dello status dei militari italiani era dettata dalla necessità di fornire lavoratori più efficienti alla Germania e di alleggerire la situazione politica interna della RSI, più che di alleviare la condizione degli IMI.

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