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EVENTO n°1 10/11/2022

Convegno del 10 novembre 2022

Forum Austriaco di Cultura, Roma

 

La Resistenza degli Internati Militari Italiani, il ruolo dei cappellani militari

nei lager nazisti e il senso della Memoria nella Regione del Burgenland – Austria

 

 

 

Grazie all’impegno dell’A.N.E.I. nel portare avanti la ricerca sull’impiego degli IMI nell’industria austriaca giovedì 10 novembre presso il Forum Austriaco di Cultura a Roma si è tenuto un convegno intitolato: La Resistenza degli Internati Militari Italiani, il ruolo dei cappellani militari nei lager nazisti e il senso della Memoria nella Regione del Burgenland – Austria.

 

 

L’incontro ha visto coinvolte la sezione romana e quella vicentina dell’A.N.E.I., il Museums- und Kulturverein Kaisersteinbruch (MuK) e il Ludwig Boltzmann Institut für Kriegsfolgenforschung di Graz.

Nei saluti di benvenuto Anna Maria Sambuco, Georg Schnetzer, Andreas Gottsmann e Roberto Reali hanno sottolineato l’importanza della cooperazione tra enti per mantenere viva la memoria degli Internati Militari e per renderla terreno di riflessione per le generazioni future.

Il primo intervento è stato del Consigliere Nazionale A.N.E.I. Marco Zarantonello, il quale ha fornito al pubblico un quadro storico della vicenda degli IMI e ha evidenziato i tre obiettivi principali dell’associazione: sostenere la ricerca storica, raccogliere e conservare le testimonianze dei sopravvissuti e dare un valore alla memoria.

Il Dottor Fabio Gianesi, segretario del MuK ed esperto di storia locale del Burgenland, ha presentato dettagliatamente le ricerche sul campo di internamento Stalag XVIIA a Kaisersteinbruch. Il MuK, situato a breve distanza dal lager, intrattiene da anni rapporti con l’A.N.E.I. e si impegna, anche tramite una mostra a loro dedicata, a rendere noto l’impiego degli Internati Militari Italiani nel territorio.

È intervenuta poi la Dottoressa Antonella de Bernardis, dell’Università di Genova. Le sue ricerche mettono in luce una figura poco nota e poco studiata: quella del cappellano militare. Il contributo dei cappellani è stato decisivo per la Resistenza degli Internati in quanto essi fornivano loro supporto morale, religioso ed umano.

Loris Savegnago, Segretario dell’A.N.E.I. di Vicenza, ha riportato la propria toccante testimonianza come figlio di chi subì la prigionia. Con questo intervento egli ha voluto riportare la storia degli IMI ad una dimensione odierna, sottolineando come i valori trasmessogli da suo padre siano oggi, nella complicata fase storica che ci troviamo ad attraversare, più che mai preziosi per istruire i giovani ad una cultura di pace.

L’intervento del Dottor Dieter Bacher, collaboratore scientifico al Ludwig Boltzmann Institut für Kriegsfolgenforschung di Graz, ha invece illustrato la situazione della ricerca storica: da anni egli si occupa di prigionieri di guerra e di lavoratori civili nell’ampio quadro del lavoro coatto sotto il regime nazionalsocialista, con particolare riferimento al territorio austriaco. Questi studi sono stati in gran parte realizzati grazie al sostegno dell’Österreichische Fonds für Versöhnung, Frieden und Zusammenarbeit. Il lavoro forzato non fu un episodio marginale, bensì un fenomeno di massa che coinvolse tutti i territori occupati e annessi dal Terzo Reich, tra cui l’attuale Austria, in cui si stima siano stati impiegati nei settori più disparati circa un milione di lavoratori forzati. 300.000 di questi erano prigionieri di guerra, tra le cui file si contano anche gli IMI. Una quantificazione esatta del numero degli IMI su territorio austriaco risulta ad oggi particolarmente difficoltosa, poiché le fonti lasciate dall’amministrazione del regime nazionalsocialista sono lacunose e imprecise. Essi vennero talvolta registrati come prigionieri di guerra, talvolta come internati, o, dopo il 1944, come lavoratori civili. La Commissione Storica Austriaca sul tema del lavoro forzato ha fornito una stima approssimativa di 44.000 IMI.

Questa mancanza di dati più precisi sottolinea, quanto sia urgente il problema illustrato dal Dottor Bacher: quello della mancanza di studi specifici che riguardino gli IMI su suolo austriaco, mentre buone ricerche sono state condotte per quanto riguarda i territori dell’attuale Germania. Questa lacuna pare riguardare non solo gli internati, bensì tutti i lavoratori e le lavoratrici coatte di origine italiana, ai quali non è mai stata dedicata grande attenzione, nonostante in Austria essi costituissero il secondo gruppo numericamente più consistente (92.000).

Durante questo incontro sono emerse con chiarezza le due prospettive distinte ma complementari l’una all’altra dalle quali l’A.N.E.I. tratta il tema dell’internamento: la memoria personale e familiare, che i figli e i nipoti degli Internati si prodigano a tenere viva, e la ricerca storica, che negli anni è riuscita ad inquadrare le esperienze individuali nel complesso quadro del lavoro forzato durante la Seconda Guerra Mondiale. Al termine del convegno gli enti coinvolti hanno avuto occasione di ribadire la necessità di un lavoro comune sia sul piano della memoria che su quello del sostegno alla ricerca.

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COMUNICATO n°1 19/10/2022

“Attendiamo dai Presidenti delle Camere e dal futuro governo un pronunciamento 
antifascista sul centenario della marcia su Roma”.
“Si dia vita alla più larga unità democratica e antifascista”

 

Il Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza ha doverosamente esaminato la nuova situazione politica creatasi a seguito delle recenti elezioni, esprimendo preoccupazione ed assieme assumendo una responsabilità davanti al Paese che attraversa una crisi gravissima di cui i primi a pagare le conseguenze sono i giovani e  larghissime fasce della popolazione. Il Forum apprezza le considerazioni svolte dalla senatrice a vita Liliana Segre che ha presieduto la seduta inaugurale di Palazzo Madama.
Il Forum, nel pieno rispetto del responso delle urne e delle prime scelte delle Camere e in attesa del nuovo Governo, si aspetta da parte dei Presidenti della Camera e del Senato la scrupolosa osservanza del dettato costituzionale e come primo atto del nuovo governo, comunque sarà formato, un inequivocabile pronunciamento antifascista proprio in occasione della prossima ricorrenza del centenario della Marcia su Roma.
Il Forum rammenta la capitale importanza dell’applicazione di tale dettato, che trae la propria linfa dalla Resistenza e dalla guerra di Liberazione, dalle culture democratiche e dalla tradizione costituzionale occidentali, da solide posizioni europeiste disegnate nel tempo dal Manifesto di Ventotene fino al Trattato di Lisbona, quanto mai attuali nel nuovo mondo multipolare.
L’esito elettorale ha consegnato il Paese ad una maggioranza parlamentare di destra, nonostante la somma dei voti delle forze di opposizione sia significativamente superiore; la percentuale di astenuti, assieme a quella dei voti bianchi e nulli, sfiora il 40% del corpo elettorale.
Il Forum esprime estrema preoccupazione per:
1. il risultato elettorale, che ha determinato la maggioranza parlamentare più a destra
della storia repubblicana con una dominante componente di ispirazione nazionalista
e di tradizione postfascista, e la vicinanza politica e culturale di alcune di tali forze
con governi che praticano regimi di democrazia illiberale e negano diritti acquisiti
nella cultura costituzionale dell’Unione Europea;
2. l’altissima percentuale di astenuti e di voti bianchi e nulli, che manifesta un
allarmante segnale di sfiducia nella politica e di lontananza dalle istituzioni, oltre al
venir meno del senso civico e della consapevolezza di partecipare e contribuire al
bene comune;
./.
2/.
3. l’attuale legge elettorale che ha determinato una composizione parlamentare che
non corrisponde ai reali rapporti di forza manifestati dalla volontà degli elettori;
4. la situazione del Paese in cui l’insieme delle crisi – le difficoltà della democrazia, la
pandemia non ancora terminata, l’alta inflazione, la crisi economico-sociale, gli
effetti della guerra, il riscaldamento globale – rivela una gravissima emergenza
generale.
Il Forum, memore dell’unità realizzata dalle forze della Resistenza, si augura perciò che su questi temi si dia vita alla più larga unità civile, sociale, politica, culturale delle forze democratiche e antifasciste del Paese sulla via della piena attuazione costituzionale.
Il Forum infine, ponendo al centro il tema della difesa della democrazia e dei principi
fondamentali della Costituzione, si impegna a respingere qualsiasi eventuale tentativo di regressione democratica e di stravolgimento dei diritti delle cittadine e dei cittadini.

19 ottobre 2022

Il Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza
ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
AICVAS – Associazione Italiani Combattenti Volontari Antifascisti in Spagna
ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti
ANEI – Associazione Nazionale Ex Internati
ANFIM – Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri
ANPC – Associazione Nazionale Partigiani Cristiani
ANPPIA – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti
FIAP – Federazione Italiana Associazioni Partigiane
FIVL – Federazione Italiana Volontari della Libertà